Nuove frontiere per i #pazienti in cura con #cannabis medica
Il PQE Group, fondato da Gilda D’Incerti, è una società di consulenza che opera nel campo della Life Science internazionale da oltre due decenni: è presente in 19 Paesi, conta 1800 dipendenti e ha sviluppato oltre 1500 progetti.
Il PQE Group si pone l’obiettivo di offrire consulenze specialistiche alle aziende farmaceutiche, accompagnando l’intero ciclo di vita del prodotto: dalla creazione della molecola alla sperimentazione clinica alla distribuzione del prodotto. La società ha dimostrato una forte crescita e nel 2021 ha raggiunto i 52milioni di euro di fatturato.
È proprio il PQE Group a lanciare GQC – Glocal Quality Cannabis: la prima start-up al mondo a supportare le aziende farmaceutiche in ogni aspetto dello sviluppo e della distribuzione della cannabis medica.
Riccardo Salvagnini, GQC VP Executive ha commentato: “Credo che la cannabis medica debba essere trattata come un qualsiasi altro prodotto farmaceutico. La nostra visione è supportare lo sviluppo di nuove terapie attraverso una gestione efficace della qualità dei dati, accelerando la registrazione dei prodotti a base di cannabis e riducendo i tempi della catena di approvvigionamento per essere più veloci per i pazienti. Vogliamo fornire soluzioni tecnologiche efficaci ai prodotti a base di cannabis medica per accelerare la strategia di go-to-market attraverso un approccio locale ma con una mentalità globale. I nostri servizi di qualità supportano ogni processo e tecnologia per navigare le normative in tutto il mondo e fornire l’accesso ai farmaci in modo più rapido ed efficiente. Troppo spesso ancora”, conclude Salvagnini, “i pazienti hanno ancora difficoltà a reperire questi farmaci a causa della mancanza di disponibilità della materia prima, che lede il loro diritto ad accedere alle cure”.
L’industria della cannabis sta crescendo rapidamente, con vendite globali che dovrebbero raggiungere i 33,6 miliardi di dollari entro il 2025.
In Italia nonostante la cannabis medica sia prescrivibile dal 2006, è solo dal 2016 che è presente una produzione di cannabis sul territorio nazionale. Peccato che la produzione media di 200 kg l’anno è in grado di soddisfare solo un quinto della richiesta globale:
In questo contesto le farmacie sono in difficoltà perché le preparazioni necessitano di materia prima che nel nostro Paese è stata importata dall’estero fino al 2016: “…se vogliamo scendere nel dettaglio, perché in Italia non c’è un reale tracciamento del fabbisogno”, precisa Andrea Ferrari, business development di GQC, “non esiste una raccolta dati e nemmeno un software, che proprio in questi mesi stiamo realizzando come Gqc e che andrebbe adottato su scala nazionale. Si pensa che la reale stima del fabbisogno interno sia intorno alle tre tonnellate e, secondo i pochi dati che abbiamo, la produzione in Italia si attesta sotto i 200 chili. Nel 2022 non si raggiungeranno nemmeno i 100, a fronte di una richiesta che sembra essere di 1.200 chili, se stiamo a quel poco di tracciamento che abbiamo”.
Se anche si prende per buona la stima di 1.200 chili, il problema nel reperimento è evidente.
La conclusione è che tante persone che hanno bisogno (e diritto) non riescono ad accedere alle cure.
Per sopperire alla mancanza della terapia l’Italia acquista in gran parte dall’Olanda, per il resto ci sono i bandi che aprono la strada alla produzione di cannabis medica anche ad aziende private, ma la burocrazia resta molto lenta.
“Novecento chili arrivano dall’Olanda – continua Andrea Ferrari – che ce li fornisce in forma di favore, non ci fa business e quindi non ha interesse ad aumentare la quota. Anzi, quando sta per raggiungerla, cala le esportazioni. Il resto dovrebbe arrivare dai bandi, con tutte le lentezze burocratiche che si incontrano quando si entra in questo campo”. Al momento è in corso il quarto bando, da circa una tonnellata, che contribuirà a risolvere una buona parte del problema. “Occorre seguire anche la strada dei bandi per affidare la coltivazione nazionale ad aziende private. Il ministero ha pubblicato una manifestazione d’interesse in estate, ma qui, vista anche l’esperienza della Germania, i tempi sarebbero di almeno tre anni per costruire o adattare le strutture necessarie alla produzione di cannabis”.
Occorre trovare nuove soluzioni per raggiungere più pazienti possibili: obiettivo che il GQC cerca di raggiungere supportato da anni di successo nel settore delle consulenze scientifiche.
Dott.ssa Angela Perrone
Psicologa
