Cannabis medica: aggiornamenti e sviluppi futuri

“Vogliamo informare e aiutare i tanti pazienti che utilizzano la cannabis medica e chi vorrebbe saperne di più su questa diversa opzione terapeutica”

Si è tenuta a Bari, nel centro congressi dell’Hotel Majesty, la III Conferenza dellAssociazione Tutela Pazienti Cannabis Medica.

‘Cannabis Medica: aggiornamenti e sviluppi futuri’ il titolo e filo conduttore della mattinata che ha visto la partecipazione di illustri relatori.

La Conferenza si è aperta con i saluti di Regione Puglia, ha patrocinato l’evento, con il vice presidente del consiglio regionale Cristian Casilli.

“E’ un momento per restituire dignità ad una pianta che non è una semplice pianta – afferma Casilli – e lo dico anche alla luce di una Legge regionale, di cui sono stato estensore in Puglia nel 2017, sulla promozione e coltivazione della cannabis”.

La Legge, ricordiamo, prevede che possano essere finanziati tutti quegli interventi che riguardano le attività di ricerca per l’individuazione delle varietà di canapa idonee alla coltivazione nel territorio regionale; le attività di coltivazione, raccolta, movimentazione, stoccaggio e realizzazione di impianti per la lavorazione; trasformazione al fine di creare delle filiere produttive dedicate alla coltivazione della canapa; l’impiego della canapa nei settori della bioedilizia, alimentare e farmacologico; la coltivazione della canapa a fini depurativi con particolare riferimento alla bonifica dei terreni inquinati; l’elaborazione di progetti specifici per la formazione di operatori specializzati nella coltivazione.

Il primo intervento scientifico della conferenza è stato quello del professor Giuseppe Cannazza, uno dei maggiori esperti in Italia, e non solo, sul tema cannabis medica.

Professore e ricercatore presso il dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Cannazza è stato ricercatore associato al CNR NANOTEC di Lecce. Insieme alla dott.ssa Cinzia Citti è stato selezionato, nell’ambito di un’iniziativa dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) per la scrittura delle pre-reviews topic chemistry su Cannabis. Grazie al loro lavoro sono stati scoperti dei nuovi cannabinoidi: il THCP e il THCB.

Una relazione di quaranta minuti che si è trasformata in un viaggio alla scoperta di fitocannabinodi e terpeni, catturando, totalmente, l’attenzione delle circa cento persone presenti in sala.

E’ stata la volta della dott.ssa Titti Lombardi, farmacista specializzata in Galenica Tradizionale e Clinica, delegato SIFAP, SIRCA, Associazione Buona Sanità e Responsabile Laboratorio Galenico, Farmacia Caputo.

La relazione della dott.ssa Lombardi “Estratti di cannabis titolati: una nuova possibilità per i pazienti” ha evidenziato come la cannabis sta assumendo un ruolo di alternativa terapeutica importante e non più l’ultima possibilità per il paziente.

In questa cornice la classe medica ha bisogno di formazione, è necessario fare sinergia tra le figure professionali coinvolte, con il supporto di università ed organi politici, per delineare meglio i percorsi da seguire in questi ambiti di terapia. Rappresenta un’arma farmacologica in più, di cui disporre, per combattere le malattie, in primis il dolore.

Dopo il coffee break, realizzato da aziende locali con prodotti a base di canapa, è stata la volta della dottoressa Brugnatelli.

Viola Brugnatelli è una neuroscienziata, co – fondatrice di Cannabiscienza e ricercatrice in neuroscienze presso l’Università degli Studi di Padova.

‘Potenzialità della Cannabis nelle patologie neurodegenerative e neurologiche’ il titolo della relazione, dove ci limitiamo a citare il caso della malattia di Parkinson, che causa sintomi motori e non, tra i più evidenti ed invalidanti c’è il tremore, la rigidità muscolare, la bradicinesia e l’instabilità posturale.

Queste alterazioni dell’apparato motorio, trovano correlazione con il sistema endocannabinoide ed è stato verificato, da una ricerca pre clinica condotta in Colorado, come stimolando i recettori CB1 si induce una riduzione del tremore. Inoltre, è stato dimostrato, che la somministrazione di THC, CBD e THCV, interagendo con i recettori CB2, produce una risposta positiva in termini di riduzione di infiammazione e neuroprotezione.

Attilio Calvanese, medico reumatologo di cure palliative e medicina manuale dell’ASL 1 di Napoli ha concentrato il suo intervento sull’’Impiego medico della cannabis nella fibromialgia oncologica’

“Abbiamo parlato dell’utilizzo della cannabis nelle cure palliative, quindi oncologiche, e non solo in una prospettiva di terapia del dolore, o dei sintomi da palliare nelle fasi avanzate del cancro – afferma Calvanese – ma anche con una possibilità che attualmente sembra ancora un po’ fantascientifica ma che poi tanto fantascientifica non è, alla luce sia delle evidenze sperimentali ma anche di alcune evidenze cliniche che questa terapia possa anche arrestare lo sviluppo dei tumori. Quindi diciamo che la cannabis come ‘terapia ponte’ tra la terapia del dolore benigna e la terapia del dolore maligno, con la possibilità per qualche paziente di vedere bloccata la malattia neoplastica rispetto alla terapia che viene data con scopo palliativo.”

Felice Spaccavento, Medico terapista del dolore e cure palliative, direttore FF UOC Cure Palliative Asl di Bari, ‘Potenzialità della cannabis nel dolore cronico e neuropatico’.

Quando si ha a che fare con un dolore che dura più ore al giorno, più giorni a settimana, con tempistiche sempre più lunghe, si parla anche di anni, siamo davanti a un caso di dolore cronico. È un tipo di dolore che può avere risvolti aspetti drammatici, oltre al dolore subentrano disagi psicologici legati a fenomeni come la mancanza di sonno, ansia e conseguenti forme di forte stress.

Non tutti sono informati sul fatto che il dolore cronico farmacoresistente e il dolore neuropatico fanno parte delle condizioni trattabili attraverso la cannabis, secondo le linee guida del Ministero della Salute.

La mattinata si è conclusa con l’intervento di Rosario Savino, medico specialista in neuropsichiatria infantile, psicoterapeuta del bambino, adolescente, coppia. Ha approfondito le ‘‘Possibilità di utilizzo della cannabis nell’ambito di un approccio P.N.E.I dei disturbi neuropsochiatrici in età evolutiva’.

Isabella Palazzo, presidente dell’associazione tutela pazienti cannabis medica, a margine dell’evento:

“Sono felice per la buona riuscita della Conferenza, non è facile per una neonata associazione come la nostra realizzare momenti di approfondimento come questo, per cui ne siamo particolarmente orgogliosi. Uno dei nostri obiettivi è proprio quello di voler diffondere la conoscenza sul tema, di fare informazione, affinché una platea sempre più ampia di medici e persone possano sapere che ci sono nuove opzioni terapeutiche e allo stesso tempo supportare i tanti pazienti che utilizzano la cannabis medica o che vorrebbero iniziare questo percorso. Sono convinta che giornate come quelle di oggi contribuiscono a costruire una nuova conoscenza, dove i pazienti sono al centro.”

L’appuntamento è alla prossima Conferenza, per tutti coloro che volessero mettersi in contatto con l’associazione, l’indirizzo mail è tutelapazienticannabismedica@gmail.com


Ringraziamo l’ azienda AVEXTRA produttore di estratti di cannabis Standardizzati per il prezioso contributo e per sostenere l’associazione in questo importante progetto di informazione e formazione continua; BEARBUSCH e TREEPOTISIES

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