I benefici medici della cannabis si conoscono fin dall’antichità e la relativamente recente scoperta del sistema endocannabinoide (ECS) ha condotto ad un nuovo approccio terapeutico farmacologico, la cannabis-based medicine (CBM).
I cannabinoidi sono stati utilizzati con efficacia in differenti aree della medicina clinica, come per il controllo della nausea, vomiti, spasticità, dolore cronico e glaucoma. Tuttavia, negli ultimi decenni, sono stati effettuati vari studi che
dimostrano l’utilità della cannabis in sclerosi multipla, sclerosi tuberosa, epilessia e varie altre patologie; il loro potenziale terapeutico è stato dimostrato anche nelle patologie oncologiche e dermatologiche.
I cannabinoidi sono sostanze lipofile che hanno in comune la proprietà di interagire con i recettori endocannabinoidi presenti nel tessuto dei mammiferi. In questo articolo parliamo di cannabis e pelle.
I recettori CB1
I recettori CB1 sono ampiamente presenti nella membrana plasmatica dei neuroni, in varie strutture del Sistema Nervoso (SN) Centrale e Periferico, più abbondanti vicino alle terminazioni sinaptiche, in correlazione con il ruolo modulatore della
neurotrasmissione. Il CB1 è stato identificato in vari tessuti fuori dal SN, come l’apparato gastrointestinale, il fegato, i muscoli, la pelle e varie cellule immunitarie.
I recettori CB2
I recettori CB2 sono stati identificati in tutte le strutture in cui è presente CB1, incluso il cervello, ma con una espressività ridotta. Inoltre, mentre le proprietà psicoattive dei cannabinoidi appaiono mediate principalmente da CB1, i recettori
CB2 sembrano giocare un ruolo più importante nell’infiammazione e nel dolore.
È stata dimostrata l’esistenza di numerosi recettori non-CB1 e non-CB2 con cui i cannabinoidi interagiscono. Infatti, nei modelli animali deprivati dei recettori CB1 e CB2, i cannabinoidi hanno indotto effetti simili sull’endotelio vascolare e sulle
cellule gliali.
La pelle normale e le sue appendici sono ricchi di CB1 e CB2, entrambi presenti in keratinociti, follicoli piliferi, ghiandole sebacee, melanociti, fibroblasti, fibre nervose e adipociti. Anche i tumori della pelle, benigni e maligni, esprimono recettori
funzionali CB1 e CB2, una osservazione che conduce ad approfondire le applicazioni antitumorali dei cannabinoidi.
Tra i recettori non-CB1 e non-CB2 che interagiscono con i cannabinoidi, i canali TPR svolgono un ruolo importante.
Cannabis e pelle
La distribuzione dei TPR nei keratinociti, follicoli, melanociti e altre strutture della pelle facilita l’effetto sull’infiammazione e sulla modulazione della risposta immunitaria.
Le malattie infiammatorie della pelle sono un gruppo molto eterogeneo.
La letteratura riporta risultati interessanti sul ruolo dei cannabinoidi nei tumori della pelle, sclerodermia, acne, psoriasi, prurito, dermatiti, dermatomiosite e lupus eritematoso.
Attraverso i recettori ECS, i cannabinoidi influenzano la crescita, proliferazione, differenziazione e apoptosi di keratinociti, melanociti e fibroblasti. I cannabinoidi possono agire indipendentemente dai formali recettori cannabinoidi
attraverso un transitorio potenziale d’azione per mezzo di canali ionici.
Nell’epidermide, l’attivazione di CB1 e CB2 può incrementare la metilazione del DNA e inibire la proliferazione di keratinociti. Indipendentemente dal sistema CB1/CB2 i cannabinoidi riescono ad inibire la proliferazione keratinocinica attraverso il recettore gamma PPAR o l’attività di GPR55.
Sulla base dei dati, i cannabinoidi possono ridurre lo sviluppo dei carcinomi squamosi e delle cellule basali. Per quanto riguarda il melanoma, il THC inibisce la proliferazione e limita la sopravvivenza delle cellule tumorali.
Nelle cellule endoteliali affette da Sarcoma di Kaposi (KS), il CBD ha inibito i recettori per le proteine virali e i recettori che influenzano il fattore di crescita vascolare endoteliale, che inibisce la crescita delle cellule tumorali e l’angiogenesi.
I cannabinoidi sono promettenti nel trattamento della psoriasi, per il loro effetto inibitorio sulla proliferazione di keratinociti e di riduzione dell’espressività di K6 e K16. Gli studi hanno osservato che l’effetto sulla psoriasi si riscontra
indipendentemente da CB1 e CB2, tramite somministrazione per via topica.
Trattamento dell’acne
I cannabinoidi possono avere un ruolo importante nel trattamento dell’acne e dei disordini della produzione di sebo. E’ stata dimostrata l’espressione di CB1 e CB2 nelle ghiandole sebacee umane. I cannabinoidi possono influenzare i sebociti via attivazione di CB2 per inibire l’azione lipogenica dell’acido arachidonico, dell’acido linoleico e del testosterone.
La relazione tra prurito e cannabinoidi è multifattoriale. Queste molecole possono inibire la degranulazione dei mastociti e il rilascio di istamina. La comprensione della farmacodinamica del CBD, rivela la modulazione di recettori e vie neuronali e immunitarie che conducono ad un decremento della infiammazione e conseguente produzione di citochine. Il CBD riduce l’infiammazione e l’uso topico del THC inibisce i mediatori proinfiammatori keratinocita-indotti. Gli effetti sul prurito e sull’infiammazione aiutano nella gestione della dermatite atopica. L’effetto antiprurito e antinfiammatorio può essere utile anche nella dermatite da contatto.
I cannabinoidi possono essere utilizzati per prevenire l’ispessimento e la fibrosi nelle patologie sclerotizzanti. Sia CB1 che CB2 si trovano nei fibroblasti dermici. In uno studio specifico, un cannabinoide limita la fibrosi cutanea in un modello
murino con fibrosi cutanea indotta. In pazienti con ulcere sclerodermiche, il trattamento locale con CBD è associato in maniera significativa a score più bassi del dolore, una valutazione più alta della qualità della vita e un incremento delle ore di sonno.
Oltre il THC e il CBD, nella cannabis si trovano oltre un centinaio di cannabinoidi identificati. Inoltre la cannabis è una ricca fonte di molte sostanze attive. Un largo gruppo sono i terpeni e i semiterpeni, che hanno un effetto sinergico con i
cannabinoidi. I composti polifenolici, che includono i flavonoidi, sono ampiamente responsabili dell’azione antiossidante, tramite la neutralizzazione dei radicali liberi che possono generare stress ossidativo.
Contro lo stress ossidativo
Lo stress ossidativo è uno dei fattori che induce l’invecchiamento della pelle e inibisce la sua capacità rigenerativa. Un
prolungato stress ossidativo nelle cellule della pelle può provocare danni al DNA, alle proteine e ai lipidi, disturbando molti processi naturali, incluso degradazione e sintesi delle proteine base di collagene ed elastina. Il fitoestratto di canapa è un ingrediente multifunzione nelle preparazioni cosmetiche e farmaceutiche intese per la cura della pelle.
In generale, l’ECS è un elemento fondamentale per l’omeostasi della pelle e il ruolo dei cannabinoidi supporta il loro potenziale terapeutico in dermatologia.
Francesca Valguarnera per APS Tutela Pazienti Cannabis Medica 1 febbraio 2023
Per approfondimenti:
-“Cannabinoids in the pathophysiology of skin inflammation” da Molecules del 4
febbraio 2020
-“Cannabinoids for the treatment of dermatologic conditions” da YD Innovation del
13 gennaio 2022
-“Cannabis and the skin” da Clinics in Dermatology Vol.39, Issue 5, Sept-Oct 2021
-“Cannabis Based Products for the treatment of skin inflammatory diseases: a
timely review” da Pharmaceuticals del 9 febbraio 2022
-“Positive effect of cannabis sativa L. Herb Extracts on skin cells and assessment
of cannabinoid-based hydrogels properties” da Molecules del 4 febbraio 2021
-“Topical cannabidiol in the treatment of digital ulcers in patients with scleroderma”
da ADV Skin Woundcare del 14 dicembre 2022

